Ricordo quella notte come se fosse ieri, e invece sono passati undici anni.(+1984)
Si sentiva male mio padre, soffriva di mal di testa e si sentiva un po’ stanco, ma per il resto stava bene.
Nel pomeriggio venne nella stanza mia e di mia sorella, sedette sul letto e si sistemò il plaid sulle spalle.
Io giocavo con i soldatini sul tappeto.
Avevo otto anni e l’anno dopo nello stesso periodo, fine marzo, avrei fatto la comunione.
Sembrava che nonostante tutto, sapesse quello che sarebbe successo, perché una volta seduto sul letto, mio padre mi chiese di sedermi vicino a lui.
Con un mese d’anticipo mi chiese quale regalo desiderassi per Pasqua.
Io non sapevo cosa rispondergli, così mi propose due regali.
Il primo era la città completa di Legoland, il secondo era una gru elettrica.
Subito entusiasta chiesi la città di Legoland, anche se mi rendevo conto che oltre al costo non ci sarebbe stato lo spazio in casa, così replicai con un “non so” spiegandone il perché.
Mio padre mi tranquillizzò subito dicendomi di non preoccuparmi.
Io al settimo cielo vidi arrivare mia madre e mio padre le annunciò che io sarei andato a dormire con lui la notte.
Mia madre decisa come sempre disse che si sarebbe deciso poi…
La sera mio padre andò subito a letto saltando la cena perché non si sentiva di mangiare; mia madre insieme a mio fratello Mauro andarono in pizzeria a lavorare.
In casa rimanemmo io, mia sorella e mio padre, mio fratello Claudio era a fare il militare.
Erano le nove e quindici, io ero nel mio letto cercando di dormire.
Mia madre, come se anche lei prevedesse cosa sarebbe successo mi vietò di andare a dormire con mio padre.
All’improvviso sentii nel corridoio mia sorella che correva verso mio padre.
Esco dalla mia stanza e sentii mio padre star male, stava vomitando.
Mia sorella tornò indietro a prendere in cucina una bacinella e mi obbligò a restare chiuso nella mia stanza; arrivarono mia madre e mio fratello dalla pizzeria.
Erano le nove e trenta circa quando capii che mio padre stava sul serio male, vidi ombre nel corridoio attraverso la porta della mia stanza, che correvano velocemente in tutti i sensi.
Sentii piangere e preoccuparsi mia madre.
Io in ginocchio sul mio letto cominciai a pregare da bravo cattolico.
Mi misi a piangere e non finii sino alle ventitré e trenta, dopo aver sentito il suono delle rotelle della barella dell’ambulanza.
Arrivò mio fratello Mauro che mi disse che papà stava male e che lo stavano portando in ospedale.
Stravolto e stanco da tutto il tempo passato a piangere mi sdraiai sotto le coperte e mi addormentai.
La mattina dopo, quando mi alzai e mi recai in cucina, vidi la porta di casa aperta e la gente che entrava e usciva, mia madre piangeva.
Mi vide e si avvicinò per abbracciarmi senza dire niente.
Capii allora che mio padre era morto.
Mese: Giugno 2016
Perchè sono Dio.
Salve, figlioli..
😉
Oggi voglio parlavi del perché sono Dio.
Lo so, sembra una cosa strana, ma alla fine di questa lettura anche voi sarete convinti della cosa, in caso contrario, andrete incontro alle ire di Dio.. 😀
L’elenco qui di seguito non è in ordine di importanza, ma solo di come mi sono venuti in mente..
* Sono nato ad ottobre, 10 in numero, che è 1 e 0 che indicano l’essere e il non essere, scritto e non scritto, il bene e il male..
* Sono nato il 3, di ottobre, che è il numero perfetto..
* Vivo da sempre vicino a una chiesa..
* Vivo da sempre ad Altare..
* Ad Altare, e non per mio dire, c’è il santo grall (vedi trasmissione di italia 1 e vari link su internet..)
* Ad Altare i preti fanno soldi non si sa come (vedi mons. Bertolotti)
* Ho avuto un tumore all’ipofisi che secondo il vice primario dell’ospedale e non solo, compare a donne, incinta e oltre i 40 anni.. io avevo 30 o poco giù di lì.. posso assicurare che non sono donna e non aspetto figli..
* Lo stesso tumore si è auto assorbito, senza bisogno di nessun intervento chimico o chirurgico.
* A 33 anni sono morto e 1 giorno dopo sono tornato, con il passare degli anni si migliorano le tecniche di resurrezione.
* Dimenticavo, mi chiamo Santini.. come le “figurine” del campionato dello stato vaticano.. noo???!
* Riesco in molte cose, dove sembra che gli esseri umani non riescano, vedi guidare mettendo le frecce, rispettando i limiti di velocità, oppure a mangiare ad orari diversi da quelli “ordinari” tipo mezzo pollo e 400g di gamberetti alle 9 del mattino, guidare sulla neve senza catene e con solo le gomme 4 stagioni e tante piccole cose.
* Prima di nascere, a mia madre, ben 3 dottori privati, hanno detto che era in menopausa, tanto che il mio nome, Flavio, non lo hanno scelto i miei genitori, ma il dottore che mi ha fatto nascere.
* Nel 1975, anno in cui sono nato, è passata la cometa di Halley..
* Quando parlo con preti, spesso si litiga, come se sapessero che io so come sono andate le cose veramente.. l’ultimo caso, lui “tu credi in Dio, figliolo?” io “no” lui “ma come!??! tu non credi in Dio e vuoi fare da testimone per la cresima!?!?” io “penso che per poter insegnare qualcosa di buono a qualcuno non necessariamente bisogna credere in Dio, ma basta fare le cose giuste tipo dire la verità e non una bugia, poi se lei vuole che le dica che credo in Dio.. ma mi sembra di fare una cosa cattiva mentendo” e lui è stato zitto.. poi ho capito, mettendo tutti i puntini sulle i che io in effetti credo in Dio, credendo in me stesso..
* Ho sempre pensato di essere diverso dagli altri, sin da piccolo, pensavo e penso in maniera diversa dagli esseri umani, è come 2000 anni fa, circa, credevo nella redenzione dell’essere umano.. poi crescendo, se non fosse per il libero arbitrio..
* Ho sempre pensato che per risolvere i problemi non vadano prese mezze misure, ma misure definitive, vedi diluvio universale, distruzioni di intere città..
* Non mi è mai piaciuto la individuazione di razze specie o colori, ma solo di chi commette reato e chi non lo commette, quindi del giusto e dello sbagliato, per me siete tutti miei figli..
* Mi capita spessissimo di avere sempre ragione, anche quando apparentemente sembra che abbia torto..
* Non ho mai avuto una ragazza, e come il Dio della Bibbia, quindi sono solo.. lo stesso vale per quando sono sceso in terra, come figlio, per non parlare dello spirito santo..
* Alcune volte, dico alcune, perchè non le ho mai contate, mi è capitato addirittura di anticipare intere frasi o discorsi di persone mai conosciute o viste, anche a giorni di distanza e di averli comunicati a persone conosciute in comune le quali mi hanno confermato l’esattezza delle mie previsioni..
* Non ho mai avuto grosse difficoltà a concepire l’universo, non in senso matematico, ma come concetto e ovviamente oltre l’universo anche tutti i suoi derivati..
* Spesso le ragazze, e alcune volte qualche ragazzo, mi utilizzano come “prete” per confidarsi, su ogni cosa, ribadisco ogni cosa..
* Non ho difficoltà ad immedesimarmi negli animali o negli essere umani..
* Non ho mai avuto difficoltà a concepire di non essere al centro dell’universo, parlo dell’uomo, ma di far parte di un gruppo molto esteso e complesso che prende tutti gli universi..
* Persino nella serie televisiva Supernatural mi rappresentano come uno scrittore di non buone capacità, ma che è stato “scelto”, tanto che poi si verrà a sapere che lui è Dio stesso..
* Mi piacciono i video game dove si deve simulare la vita, dove si deve costruire, dove si deve fare il Dio..
* Essendo una persona creativa, non vado molto d’accordo con i numeri, tanto che all’inizio ho delegato a diverse aziende la creazione di tutto.
Se poi me ne venissero in mente altri o venissero in mente a voi, in questo caso sarebbe ovviamente merito mio che vi ho ispirato.. sapete dove trovarmi
E ora alcuni aneddoti per come sono andati veramente.
* Le 2 tavole delle leggi, che ho consegnato a quel pirla, erano 3, più diverse appendici.. ma lui le ha fatte cadere, come si può anche vedere dal film “la pazza storia del mondo parte 1” di Mel Brooks.
* Nella terza tavola vi erano alcuni comandamenti che non vi avrebbero fatto schifo oggi.. e nelle appendici c’erano le spiegazioni dei comandamenti e relativi sotto codici, per essere precisi.. ma le ha fatte cadere e quindi affari vostri..
* Nell’ultima cena quell’infame di Giuda non ha pagato il conto di 33 denari e mi sono venuti a cercare il giorno dopo!
* Il discorso del libero arbitrio, io all’inizio dei tempi o giù di li, avevo detto a quei 2 pirloni di Adamo ed Eva di non sceglierla, che era meglio se rimanevano senza, che gli avrebbe portato solo fatica, problemi e tante altre cose negative.. ma tra i sindacati e le associazioni dei consumatori, avvocati etc e con loro che “no!! vogliamo la libertà di scelta, di essere padroni del nostro futuro..” vi hanno fregati tutti, di fatti uno dei loro figli è stato il primo assassino del mondo, i loro pronipoti e successivi, parlo di voi, siete diventati violenti con voi stessi, contro i vostri simili e contro la natura e gli animali, solo pochi di voi riescono a godere delle bellezze che ho creato, tutto perchè hanno scelto di volere la libertà.. se non lo avessero fatto, avreste tutti quello che volete, che poi alla fine sarebbe servire me.. ma è un altro discorso 😀
* Pensate che avreste potuto partorire senza dolori.. e dovrebbe bastare per tutto!!
* Babele.. voi “vogliamo raggiungerti nostro signore, vogliamo essere come te!!” io “no, non si può, state buoni” voi “ma noi vogliamo avere quello che hai tu, siamo tuoi figli e abbiamo diritto alla successione..” io “state bbbuoni..” e poi ho buttato già quel caseggiato abusivo che loro chiamavano torre.. poi visto che tanto potevo farlo, ho deciso che ogni persona del luogo abusivo avrebbe parlato in maniera diversa de tutti gli altri.. tanto io posso farlo..e per chi si domanda “e il libero arbitrio?” io rispondo “sono fatti miei!”
* Discorso preghiere. Io le ascolto tutte, anche quelle degli animali, delle cose e delle piante.. il fatto è che non me ne frega nulla, voi avete il libero arbitrio.. nooo? sono un pochino permaloso? dite?
* Sappiate che tutto quello che vi capita è scritto ed è voluto da Dio, me, per gli amici, ma voi avete il libero abritrio..
* 2000 anni fa circa, la prima volta che sono venuto sulla Terra, ero un piccolo truffatore, non sapete quante truffe ho fatto, da solo e con gli amici, con Lazzaro, con la vendita dei pani e dei pesci a più persone e visto che siamo in confidenza, anche con Giuda, i soldi nessuno glieli aveva dati.. lo abbiamo lasciato solo con l’oste e siamo scappati via senza pagare.. poi anche con quello che è stato crocifisso insieme a me.. gli avevo fatto credere che anche lui sarebbe resuscitato e poi.. scherzetto.. ma ero un ragazzo..
* Quello che è mio è mio, punto e basta, non esiste che se dico che non dovete toccarlo voi lo toccate!! mi incazzo!
* Quel povero ragazzo di arcangelo Lucifero.. l’ho scacciato perchè voleva essere come me.. io sono io e voi tutti siete niente! ammetto che forse se gli avessi parlato prima.. ma lui è un arcangelo, un soldato del mio esercito, se già a chi ha il libero arbitrio :LOL: non è permesso discutere gli ordini, figuriamoci nell’esercito di Dio.. io comando e basta! inoltre mi fa comodo che lui gestisca i piani bassi, odio il caldo..
Infine, il perchè sono di nuovo sulla Terra, beh.. ci sono diversi motivi e voi avete il libero arbitrio, se non lo avessero scelto, avreste potuto saperlo.. maaaa..
Ps
Dimenticavo, chi di voi ha un alieno nel vialetto di casa? Guardate la foto
La vedete la testa? Con gli occhi e la piccola bocca?
Più volte ho azzeccato avvenimenti, certo senza troppi particolari, sempre il discorso del libro arbitrio e anche quando ho sbagliato l’ho fatto apposta, sempre per il discorso libro arbitrio..
Racconto “Sono seduto lì.” di Santini Flavio.
Sono seduto lì, a guardare quei puntini luminosi.
Fissi nel cielo, o quasi…
Ecco una stella cadente.
Bellissima, ma mi sono dimenticato di esprimere un desiderio.
Sarà per un’altra volta.
Non sento freddo, come tutte le volte che rimango fisso a guardare le stelle.
Potrebbero esserci -10° c, ma io non sentirei il freddo.
Anche se rimango imbambolato a fissarle per ore, non mi stanco.
Penso a papà.
Chissà se esiste un posto lassù, dove sta lui.
Sono sempre stato affascinato dalla natura, sin da piccolo.
Poi quando lui è morto, sono diventato ancora più attento ai piccoli miracoli, alle enormi bellezze che la natura crea.
Le stelle, come ho già scritto nelle mie “poesie”, sono l’unica cosa che non ti tradisce mai!
Sono sempre lì, per anni, millenni.
E si fanno ammirare.
Sento un rumore dietro di me tra i cespugli.
Mi distraggo un secondo e torno a guardare le stelle.
Penso agli occhi della persona di cui sono innamorato, e penso che la natura, ha fatto un errore.
Ha messo due bellissime stelle, invece che nel firmamento, sul suo viso.
Mi accorgo di avere la bocca spalancata.
La chiudo, ma qualche secondo dopo, in piena estasi si riapre.
Va già bene che non ci sono insetti…
Rido nel pensarci.
E mi rendo conto di quanto può essere bello restare da soli.
Il pensiero viaggia, libero e senza problemi.
È fantastico!
Poi subito il mio pensiero va a lei.
E il mio animo si rattrista.
Chissà dove, e con chi sarà.
Magari non penserà neanche per un secondo a me.
Tanto ci sono abituato.
Guardando le stelle, ne cerco 2 che potrebbero avvicinarsi alla bellezza dei suoi splendidi occhi verdi.
E il sorriso torna.
Un’altra stella cadente.
Stavolta aveva una coda lunghissima, ma mi sono ridimenticato di esprimere un desiderio.
Tanto non si avverano mai.
No, sbaglio, la vita senza desideri non è vita, l’importante è esprimere quelli che poi si avverano…
Altra risata, riesco a essere sarcastico da solo.
Sono malato…
Altra risata.
Tutto è silenzio, è bellissimo, si sente appena il mio respiro e il vento tra gli alberi.
Cerco di respirare il meno possibile e il più piano possibile, per fare meno rumore.
Altro rumore tra i cespugli, stavolta non dietro di me, ma di fianco.
Non ci rivolgo neanche lo sguardo stavolta.
Sarà sicuramente un animaletto, magari un cinghiale di 50 kg…
Altra risata.
Nonostante, sia solo, riesco a sorridere…
Dopo che ho viaggiato con la morte a fianco per circa 6 mesi, non riesco più a essere pessimista e basta.
È come una valvola, una volta che sono pessimista, la valvola scatta, divento se non ottimista, almeno equilibrato…
Non esageriamo.
Rido.
Altra… No, stavolta è un’illusione ottica, niente stella cadente.
Peccato, stavolta ero pronto per esprimere un desiderio…
È proprio strana la vita.
Rido ancora.
La solitudine, ho notato negli anni ti porta a perdere il senno, rido per qualsiasi cosa o quasi, però è bello sentirsi così libero.
Chissà se un giorno incontrerò una persona che mi vorrà bene, e che vorrà condividere la sua vita con la mia.
Divento triste, non è bello!
26 anni, solo, sia in famiglia, sia in amore, il secondo da sempre…
Ho tanto da offrire, almeno credo.
La parte equilibrata di me non mi lascia scampo!
Non appena provo a sbandare e ad esagerare, lei interviene e mi rimette con i piedi per terra…
Un aereo.
Bello anche lui, con le sue lucine intermittenti…
Un mini albero di natale volante…
Chissà dove sono i regali…
Rido ancora!
Mi rilasso, mi diverto, penso, vivo!
Che belle che sono le stelle!
Dio, se solo esistessi, che meraviglia che hai creato, poi però hai creato l’uomo.
Nessuno è perfetto!
Che cazzo di pensieri che mi vengono.
Non ho neanche fame.
È grave! Le stelle non possono crearmi questi problemi!
Ma nonostante tutto non ho fame…
Non ho freddo, non ho fame, non ho sonno.
Che cazzo ho? Mi chiedo.
La risposta che mi viene in mente è presto detta.
Ho voglia di affetto!
Sing! E penso a lei.
Con il suo corpo.
La sua dolcezza, tenerezza.
Non le manca nulla!
Solo l’essere innamorata di me.
Piccolo, ed insignificante particolare…
Rido ancora! Basta! Voglio piangere!
Ma non ci riesco.
Quei 6 mesi, sono stati…
Non so come definirli, se brutti, o solamente costruttivi…
In qualunque caso, mi hanno insegnato qualcosa.
Per esempio a farmi 3.000 km in 2,5 mesi in bici…
Bello ma faticoso.
Ancora rido!
Che rabbia!
Ho il cellulare acceso.
Aspetto un suo sms.
Inutile, tanto per lei sono solo una rottura.
Ma io imperterrito non desisto!
Il mio cellulare dovrà rimanere acceso sempre! Come il fuoco di Olimpia…
Quanto sono stupido.
Mi trovo in mezzo alla campagna, da solo vicino alla strada deserta per km.
Non c’è una casa.
Non un lampione.
Le uniche luci sono quelle delle stelle, e del mio cellulare…
Il mio cellulare!?
Amore.
È lei.
Guardo.
No…
È il mio migliore amico che mi chiede che cazzo faccio stasera…
Bzz, il cellulare che vibra, altro sms…
Di nuovo lui.
Che palle!
Mi chiede scusa, sa che non sono nelle vicinanze… È la forza dell’abitudine…
Decido di rispondergli.
“potresti venire quì tu? 🙂 va be lasciamo stare… Resta pure lì… 🙂 ciao.”
Inviato…
Desolazione ovunque, ma il cellulare prende…
Che ridere.
Un altro bzz.
Una chiamata.
Non è lei.
Che sfiga! Merda!
Stavolta è la mia migliore amica.
“come va? Tutto bene? Quando torni?”
” non so quando… Di sicuro non stasera, sono triste, lei non mi chiama… Lo so che per lei sono meno di un amico o quasi, ma… L’amore è brutto…”
“dai che magari ti chiama adesso, ti lascio andare, così se chiama trova libero…”
“magari, non aspetto altro! Ciao e grazie!”
“ciao…”
Disperato, decido di spegnere il cellulare.
Che però riaccendo immediatamente.
Non riesco a stare senza lei.
Sarà brutto, ma non riesci a viverci senza.
Risata, mica tanto bella…
Continuo a guardare le stelle, sono le 2 di notte.
Lei è veramente bella.
Mi chiedo perchè la natura deve essere così cattiva.
Ti fa conoscere donne così, poi…
Lasciamo perdere.
Ritorniamo alle stelle!
Speriamo che almeno lei non sia da sola, che sia felice.
Un puntino che si sposta.
Magari è un UFO.
Rido.
Magari, come nella canzone.
Extra-terrestre portami via…
Chissà, magari loro non provano amore.
Che schifezza! Insignificanti! Se esiste una specie così, bisognerebbe eliminarla!
Poverini…
Per la 3 volta di nuovo un rumore dal cespuglio.
Mi sta innervosendo.
Non tanto per la paura, tanto per il disturbo che mi crea.
Arg! un’altra stella cadente!
Stavolta il desiderio l’ho espresso.
Speriamo solo che si realizzi!
Probabilmente, o lo racconto a qualcuno, e quindi non si avvera, oppure mi dimentico il desiderio terribilmente impossibile!!, e non mi accorgo che si è realizzato.
Mette male riuscire a pensare alle stelle, ai miei pensieri, a lei, a tutto…
Che confusione, che traffico!
E rido…
Sto impazzendo, oppure, lo sono sempre stato e solo ora me ne accorgo…
Un faro in lontananza…
Un ufo in macchina…
Sono veramente idiota!
Non può essere un ufo, so che è una macchina… ufo oggetto non identificato… La macchina è un oggetto ben identificato…
Si avvicina, è piuttosto veloce…
Mi passa vicino, con gli abbaglianti accesi.
Sembra non si sia accorto di nulla…
Deve essere una cosa naturale quella di non notarmi, Non considerarmi…
Tristezza!
In tutto il corpo…
E come al solito non riesco a non pensare a lei.
E mi torna quasi un sorriso…
Un altro rumore più forte, più vicino.
Sembra avvicinarsi…
Sono talmente incazzato con qualunque cosa sia a fare quei rumori, che se non si fa vedere, la cerco io!
Nessuno deve disturbarmi mentre penso a lei! oh!
Che scemo…
Mi avvicino alla macchina.
La apro e cerco la lampada nel cassettino del cruscotto.
La accendo, e la punto dove penso sia questo casinista!
Nulla.
Neanche un rumore…
Adesso che ci penso, non si sente neanche più il vento.
Mi preoccupo.
È la tipica cosa che accade nei film di orrore…
Nei film ora esce il mostro da sotto la macchina, mi prende dalle caviglie, e mi mangia…
Punto la lampada verso la macchina…
Che stupido! Logicamente non c’è nessuno…
Spengo la lampada.
Mi dà fastidio la luce.
Non mi fa vedere le stelle!
Accendo il palmare, e mi rileggo le lettere scritte a lei…
Mi siedo sul sedile della macchina con la portiera aperta.
Mi rattristo nel pensare che magari lei non le ha neanche lette.
Magari le usa per i cani.
Non mi ha mai risposto alle domande che le avevo fatto.
Pazienza.
Tanto…
Mi viene quasi da piangere..
Tanto fortunato in tante cose e per nulla in amore…
Darei tutto per essere un po più fortunato in quel campo. 🙂
Appoggio la testa sullo schienale e chiudo gli occhi…
Tepore, tranquillità, sonno…
Speriamo di sognarla…
Racconto “Una persona.” di Santini Flavio.
Una persona, sola, adulta, seduta in casa propria davanti alla tv.
Cerca qualcosa di interessante, ma è domenica sera e c’è solo calcio…
Fuori diluvia, siamo a marzo e fa insolitamente freddo per quel periodo.
Un lampo illumina a giorno la sala.
La persona intravede qualcosa, ma pensa subito che sia solo l’effetto ottico del lampo, magari un ombra…
Guarda verso la cucina, lo stomaco brontola, decide così di alzarsi e andare a vedere cosa c’è nel frigo.
Altro lampo, altra sensazione, è strana, sembra negativa, ma allo stesso tempo è positiva, una sensazione mai provata prima.
Apre il frigo e… lampo, buio, tuono frastornante.
Fa un sussulto, la strana sensazione di prima lo prende allo stomaco.
È come se qualcuno gli tenesse una mano intorno alle budella.
Cerca una lampada nei cassetti, ma trova un coltello che non doveva stare lì.
Il taglio non è profondo ma fa male.
Ora la sensazione è più definita, sembra una presenza, qualcuno in carne e ossa, che lo guarda, lo fissa.
Si gira su se stesso, ma è troppo buio e non riesce a distinguere nulla nell’oscurità.
La luce ritorna.
Il frigo aperto, il cassetto con il coltello e la sua mano sinistra con un taglio di 3 cm nel palmo…
Guarda la ferita ma stranamente non esce sangue, vede la pelle aperta, ma non c’è sangue.
Nessuna traccia, neanche una gocciolina sul coltello.
Un lampo e la pioggia si fa ancora più forte.
Arriva il tuono e subito dopo dei passi provenire dalla sala.
Sembrano diretti verso di lui, ma probabilmente è la tv…
Chiude il cassetto e il frigo, non ha più fame.
Cerca una benda per fasciare la ferita, dopo averla medicata.
Suona il telefono.
Va in sala e risponde, è una persona che chiede se anche lì è mancata la luce.
Poi si presenta e dice di essere della società elettrica e mette giù.
La cornetta è giù, la tv è spenta, ma si sentono delle voci.
Stavolta provengono dalla cucina.
Si gira per capire cosa potesse essere, poi non sentendo più niente, decide che, un po per la stanchezza, un po per il fatto che a lui i temporali hanno sempre fatto paura, è solo uno scherzo della sua immaginazione.
Spegne le luci e decide di andare a dormire.
La mattina dopo, si alza e la benda alla mano è intrisa di sangue.
Toglie la benda e la mano è rossa, la ferita non si vede dalla quantità di sangue presente.
Scende in cucina e apre il cassetto, il coltello è sporco di sangue.
Doveva essere veramente stanco, ieri per non essersi accorto del sangue.
La ferita comunque non gli duole.
Fa colazione e si prepara per andare a lavorare.
Nel tragitto in auto da casa all’ufficio, si ripresenta quella strana sensazione.
Decide di non dargli peso.
La giornata sembra serena, in cielo c’è un bel sole, sembra quasi che il temporale di ieri non ci sia mai stato.
Torna dal lavoro, e proprio mentre sta per entrare in casa, sente delle voci provenire da dentro l’appartamento.
Sembrano dire qualcosa, ma lui non capisce.
Apre la porta e le voci spariscono.
La ferita medicata dal dottore dell’azienda, non gli fa più male, e anzi togliendosi la benda non vede neanche più la ferita stessa.
Incomincia a non capire cosa gli sta succedendo.
Eppure aprendo la valigetta, si risentono le voci, vede il foglio del dottore.
Stavolta chiede chi sono e cosa vogliono, cosa dicono.
Le voci smettono.
Di nuovo davanti la tv, ma sempre con niente di interessante da vedere.
Spegne la tv e stavolta sente una mano sulla propria testa.
Non fa male, ma la sensazione è presente su tutto il cranio.
Una voce singola, sembra ora dirgli qualcosa, ma non è chiara.
Prende un album delle foto di famiglia e sfogliandolo vede una sua foto con la mano sinistra fasciata come se fosse stata tagliata.
Il problema è che sotto la foto la didascalia dice 1985, 16 anni prima.
Sfogliando ancora vede un’altra foto dove lui aveva la testa fasciata da un turbante di carnevale del 1982, e si ricorda che era talmente stretto da fargli male.
Si risveglia il giorno dopo, probabilmente si era addormentato mentre sfogliava quelle foto.
Si prepara per andare al lavoro ma si accorge di non riuscire a muovere le gambe.
Il suo sguardo capita su una foto dove si era rotto entrambe le gambe a causa di un incidente di sci.
L’anno era il 1990.
Telefona al proprio dottore, che si presenta a casa sua dopo poco.
Lo visita, ma risulta tutto a posto.
Saluta il dottore e si mette nel letto.
All’improvviso incomincia a vomitare, senza nessun preavviso.
Il tutto dura per circa 10 minuti.
Dopo riesce a calmarsi, e alzandosi nota nell’albo delle foto una in particolare con la didascalia “1992. Agosto, belle vacanze passate a vomitare”.
Incomincia a pensare che ci sia un qualche collegamento.
Sembra che tutto quello che gli era successo in passato, ora gli si ripresenti.
Panico, gli viene in mente la prima volta dal dentista, tanta paura.
Poi improvvisamente, gioia, e ricorda il primo bacio.
Cosi andando per tutta la giornata, sino a sera.
Si trova nel letto.
Un lampo, poi un tuono e qualcuno che bussa alla porta.
Sono le 2 del mattino.
Si alza, e va ad aprire, nonostante non senta più bussare, ma una strana forza gli dice di aprire la porta lo stesso.
Mentre si avvicina, sente paurosamente freddo, ghiaccio, gli si congelano le articolazioni.
Ma stranamente riesce a muoversi.
Apre la porta e non c’è nessuno.
Solo il buio delle scale.
Guarda fuori dalla porta ma niente.
Chiude la porta, il freddo non c’è più.
Si gira per tornare nel letto e una mano lo tocca sulla spalla.
Si gira di scatto.
Dallo spavento cade a terra e si trova in pratica, ai piedi di una cosa alta 2 metri, vestita di nero e con una falce in mano.
Non ha viso, anche se il cappuccio copre la faccia, ma lui sa che non ci sarebbe comunque nulla da vedere.
Il freddo Non c’è più.
Ora sta bene.
Un braccio della cosa si allunga verso di lui.
Una mano guantata di nero gli viene tesa.
Lui raccoglie l’invito.
Stranamente si sente a suo agio con quella cosa.
Nel momento in cui tocca la mano, l’ascia gli cade addosso.
Lo taglia in due.
Capisce tutto d’un tratto che quei 2 gg passati con tutte quelle stranezze erano i suoi momenti in cui quando si muore, si rivede tutto il passato.
Per lui era stato diverso, non lo aveva visto in pochi attimi, ma lo aveva rivissuto anche se in maniera ristretta.
Ora si vede davanti alla tv, un lampo e la tv esplode.
Il vetro del tubo catodico gli si infrange in viso.
Capisce che quello che sta vedendo, non è altro che la sua morte.
Sorride, non si aspettava una cosa del genere…
Racconto “Dicembre.” di Santini Flavio.
Dicembre.
Sera, una città, per la strada.
Una famiglia cammina tenendosi per mano.
La moglie tiene per mano uno dei 2 figli e il marito fa lo stesso con l’altro.
Ridono spensierati.
Lui guardando le stelle, vede improvvisamente un bagliore, una piccola stellina che prima non aveva notato.
La serata è fredda, ma lui non sente freddo, anzi comincia a sentire caldo.
Camminano fra le vetrine della città addobbate per il natale.
Mancano solo pochi giorni e i 2 bambini sgonfiano ogni volta che passano davanti ad una vetrina con dei giocattoli.
Guardando in cielo, la stellina che aveva notato prima, sembra più grande, più luminosa.
Probabilmente ha confuso una stella con un aereo.
Uno dei bambini, vede in una vetrina un gioco elettronico e tira la manica del proprio papà per convincerlo a comprarglielo.
Lui dice al figlio di 8 anni che è babbo natale che porta i regali, non è lui, quindi l’unica cosa che può fare è quella di segnarsi su un foglio il modello, la marca, e il negozio dove l’ha visto per poi mandare una lettera a babbo natale.
Il figlio aiuta il padre a cercare le informazioni.
Poi guardando di nuovo in cielo, nota che ora al posto della stella, c’è una luce molto grande, intensa, ma che non fa male agli occhi guardandola, anzi.
Camminano ancora e comincia a nevicare…
I figli saltano di gioia, sapendo che probabilmente il giorno dopo sarebbero potuti andare a giocare sulla neve.
Lui invece guarda il cielo e nota che ovunque lui guardi, quella luce, quello strano bagliore, lo segue.
E diventa sempre più grande e luminoso, tanto da portarlo a chiedere a sua moglie se anche lei lo vede.
Lei non risponde, risponde ad altre domande ma a quella no.
Lo stesso per i figli.
Ora il calore è enorme, tanto che si toglie il cappotto.
La luce continua ad avvicinarsi e a diventare sempre più luminosa.
Nota infatti che sulla strada dove cammina, è presente come una luce, tutto intorno a lui, che lo segue.
La luce stranamente però, non tocca i suoi famigliari.
Il calore aumenta, diventa sempre più insopportabile.
Quasi gli manca il respiro.
Cerca di portarsi vicino uno dei 2 figli, ma stranamente la madre se li avvicina a lei impedendogli di toccarli.
Ora la luce, sembra prendere anche forma, quella di una sfera.
Passano i minuti.
Continua a nevicare.
La famiglia si ferma sotto un lampione.
La luce ora sempre più luminosa, ha una forma più definita.
Sembra una enorme mano.
La luce poi è talmente forte, ma talmente delicata, che sembra innaturale.
Cerca la propria famiglia, ma stranamente sembra che lo ignorino.
Prova a parlare, ma la sua voce non esce, prova a muoversi, ma il suo corpo non risponde.
L’unica cosa che si muove verso di lui, è quella mano terribilmente luminosa, ma altresì piacevole e confortevole.
Si accascia a terra e nota la mano che sembra volerlo prendere.
Ora l’unica cosa che vede è quella mano, la città, la famiglia, la neve, tutto scomparso.
Non sente neanche più i rumori della città o la voce dei suoi famigliari.
La mano si fa sempre più grossa e arriva al punto di essere sopra di lui.
Nonostante, sia enorme, la mano gli dà un senso di tranquillità e di serenità.
Ora si vede sollevare, la mano lo ha preso.
Rivede da prima la neve, poi i propri famigliari, il lampione, la città.
Infine vede una ambulanza che si avvicina.
Si ferma vicino alla sua famiglia, e quando gli infermieri spostano la moglie e i 2 figli, nota anche se stesso.
Sdraiato per terra, con una mano sul cuore.
Sua moglie strilla e piange, i 2 bambini non capiscono e piangono.
Lui capisce.
Ora è tutto chiaro.
Tutto l’universo, ora è chiaro.
È morto.